- Dario Lo Presti
Quando Catania si allaga, la crisi climatica è un alibi

Villaggio Santa Maria Goretti, periferia sud di Catania, a ridosso dell'aeroporto internazionale Fontanarossa Parte del canale del torrente Forcile ostruito da vegetazione e rifiuti
a cura di Graziana Solano
Per molti abitanti di Catania, il cambiamento climatico è diventato una scusa per coprire oltre cinquant'anni di malapolitica e progetti infrastrutturali profumatamente finanziati e mai terminati.
“Vivo qui da più di sessant’anni e non è mai cambiato niente. Ogni autunno si allaga tutto, si allagano le case. Il clima? Qui il problema è la politica!”, dice Rosa, che dal 1957 vive nel Villaggio Santa Maria Goretti, nella periferia sud di Catania, in prossimità dell’aeroporto internazionale Fontanarossa. Sono passati più di cinque mesi da quando un ciclone mediterraneo ha colpito Catania con violente alluvioni e inondazioni. Con i suoi 265 millimetri di pioggia in 48 ore, il nubifragio di ottobre, seppur un evento fuori dall’ordinario, per molti non può essere considerato l’unico fattore cui attribuire il disastro umano, strutturale ed economico della città. Non sono infatti in pochi nell’isola a sostenere come urlare al cambiamento climatico sia diventato il nuovo capro espiatorio di oltre cinquant’anni di malapolitica e progetti infrastrutturali profumatamente finanziati e mai portati a termine.
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©, Fotografie, Dario Lo Presti, 2022